mercoledì 10 dicembre 2008

Costruzione dei PERSONAGGI

Come possiamo costruire un personaggio? Le sue fattezze fisiche, il carattere, i piccoli tic e gesti tipici, il passato ed il futuro?

Come sempre, la cosa più facile è osservare la realtà che ci circonda, e di conseguenza spesso i nostri amici, parenti, i ragazzi e ragazze per cui smaniamo diventano protagonisti dei nostri romanzi e racconti. Quindi possiamo sbizzarrirci a mettere il nostro odiato professore di matematica in una rocambolesca avventura amorosa che finirà inevitabilmente male ; oppure noi stessi possiamo finalmente diventare padroni del mondo ed incontrare attori e rock band che ammiriamo. Descriviamo quindi particolari fisici reali, caratteri e piccole manie ossessive di chi ci circonda. Ma attenzione! Non basta buttar giù i tic del nostro migliore amico od il vestito preferito della nostra moglie, poiché non tutte le caratteristiche della realtà possono rivelarsi utili per i fini della storia.

Ovviamente è solo un consiglio, ma ispirarsi a chi ci è vicino è un piccolo aiuto per creare facilmente un personaggio. Se siamo già abbastanza fantasiosi e non abbiamo bisogno di ispirarci alla realtà, attenzione che le difficoltà non sono finite.

Dobbiamo avere una chiara idea di come il/i nostro/i protagonista/i siano fatti fisicamente e caratterialmente (nota bene, ho diviso le due cose!) perché il lettore – pigro e con poca immaginazione - possa bene figurarsi nella mente “con chi ha a che fare”. Ho diviso bene tra fisico e carattere prima per un giusto motivo, ossia la pigrizia che colpisce anche lo scrittore, che spesso usa, come scorciatoia, aggettivi per il carattere accompagnati da caratteri fisici. Un esempio? “Furbi occhi verdi”, “Simpatico sorriso dalle labbra grosse”, “Severo naso appuntito”. Avanti, un paio d’occhi son mai stati furbi? Semmai lo è la persona che li ha ; perciò impariamo bene a dividere caratteristiche fisiche e del carattere.
Non basta descrivere a fondo un personaggio. L’osservazione, certo, è la cosa più importante ed è il primo passo per la creazione di un personaggio ; ma il lettore non vorrà sorbirsi 100 o più pagine di un protagonista che rimane sempre così, no? Quindi i personaggi, nel racconto, devono CRESCERE mano a mano. Si devono scoprire lati del carattere che inizialmente non erano percepibili. Quando i personaggi si trovano davanti ad un avvenimento od un evento diverso dal normale, reagiranno a loro volta cambiando lievemente il loro carattere. E cambiando quel qualcosina in più, il lettore rimarrà paralizzato.

Se creiamo personaggi STEREOTIPATI, ossia il poliziotto buono e quello cattivo, l’adolescente ribelle alla James Dean, la prostituta che alla fine si riscatta ed esce dal giro… Anche se qualcosina cambia in loro, il lettore si annoierà lo stesso ; e, diciamolo, pure a noi frega ben poco di scrivere le solite tre banalità. Oppure, se siete così bravi da creare un personaggio interessante anche dai luoghi comuni, beh, c’è un’ulteriore difficoltà.

Non scrivete frasi esplicite come “Quel giorno Diego era felice del voto universitario” oppure “Quel giorno Diego avrebbe preferito morire piuttosto che andare a fare l’esame all’università”. Sono, nuovamente, frasi banali e noiose, ed oltretutto cose del genere le potrebbero scrivere bambini che frequentano le scuole medie. Cerchiamo invece di entrare nel personaggio, di dare piccole informazioni fisiche e di carattere. Prendendo l’esempio di prima, sentiamo Diego come un ragazzo aitante, sicuro di sé, che cammina per l’affollata università di una città che non è la sua… Non buttatevi subito a dire cosa c’è, invogliate il lettore e fornitegli delle immagini chiare.

Poi, pian piano, i personaggi avranno una vita propria, e non dovrete più badare molto a loro, saranno loro a comandare a bacchetta voi.

Ripeto che queste parole sono ovviamente soltanto un risultato di una mia ricerca.
La creazione di un personaggio è così lunga e complessa (e soprattutto deve esser NATURALE e spontanea) che è difficile riassumere in poche righe le istruzioni. Sono solo alcuni consigli, e sarà sempre un argomento in continua discussione!

Lucre

3 commenti:

claudia ha detto...

Brava Lucre! a me sembra un buon inizio per trattare questo tema!
claudia

Floriana ha detto...

Con il post sulla costruzione del personaggio, Lucrezia ha anticipato l'argomento che tratteremo nel prossimo incontro, un tema che analizzeremo in più fasi, essendo di fondamentale importanza. Vorrei pero' sottolineare due elementi su cui riflettere particolarmente: la capacita' d'osservazione che deve avere uno scrittore e l'evoluzione del nostro personaggio. Se ci riflettiamo, i personaggi dei nostri racconti (o romanzi) spesso vivono o sono vissuti accanto a noi, la bravura consiste nel cogliere nelle persone che ci circondano particolari(come ad esempio piccoli tic o manie)che diventano essenziali per caratterizzare al meglio il nostro personaggio e renderlo nella sua unicità. Il fatto poi che il nostro personaggio debba crescere e che una volta nato ci prenda per mano facendo prendere anche alla nostra storia contorni che non avremmo previsto, e' un'altra cosa di cui chi scrive e' pienamente consapevole. Rinnovo quindi i complimenti di Claudia: brava Lucrezia!!!

iLGuardianoDelFato ha detto...

Bella quest'idea della scrittura creativa! Credo che in molti romanzi gli scrittori usino delle informazioni... curiose, interessanti e poco note, e le centellino intrecciandole nella trama del racconto, dando al tutto una certa aurea di fascino e al limite di mistero... buon lavoro a voi! :)