mercoledì 24 dicembre 2008

Personaggi dei Promessi sposi

Esempio di Personaggio.

Per chi non lo abbia capito Manzoni è il mio modello, non di scrittura ma di modo.

Non mi dilungo ma faccio un esempio con il personaggio di Agnese dei P.S.

Il ruolo Agnese si può identificare come il personaggio che svolge la funzione di aiutante dei protagonisti all’interno della storia.

L’autore presenta questo personaggio indirettamente: non fornisce una descrizione completa, ma una serie di indizi che costruiscono la figura. Comunque, la sua apparizione si ha nel cap. II «…Intanto la buna Agnese (così si chiamava la madre di Lucia), messa in sospetto e in curiosità dalla parolina all’orecchio, e dallo sparir della figlia, era discesa a vedere cosa c’era di nuovo…» .

Agnese è la tipica donna che si trova nelle contrade brianzole. Il suo carattere, deciso e sbrigativo, unito ad un’esperienza di vita che lei stessa dentro di sé forse sopravvaluta, la induce ad un’estrema sicurezza di giudizio; la sua sollecitudine e il suo amore per l’unica figlia, velati da un riserbo che è proprio delle persone abituate ad un’ esistenza ridotta ai suoi valori essenziali, la sua facilità di parola e la sua arditezza di espressioni, costituiscono un marchio inconfondibile. Una caratteristica di Agnese è la sollecitudine con cui si dispone ad aiutare la figlia nel raggiungimento della sua felicità. Agisce con la sicurezza di sé, propria della gente di limitata cultura, che è portata a vedere una faccia sola della realtà, quella che interessa direttamente. I suoi giudizi e i suoi consigli sono sempre decisi, perché Agnese punta sulla sua esperienza che si accompagna a un fondamentale ottimismo. Vediamo invece, nel corso della vicenda, che se i suoi consigli hanno un risultato positivo, questo avviene per puro caso. Per esempio, con il suo progetto ardito del matrimonio a sorpresa, riesce a sventare il tentativo di incursione in casa sua e rapimento della figlia, e se lei è riuscita a compiere quello che padre Cristoforo non avrebbe fatto in tempo a fare, è colo opera di una volontà superiore, indipendente del tutto dai piccoli pensamenti e imbrogli della furba contadina. L’episodio del matrimonio a sorpresa serve a determinare la palese differenza tra Agnese e Lucia. La donna non consiglia ai suoi giovani un passo contro la morale, ma è evidente su quale diverso piano si trovino madre e figlia. La prima si fa propugnatrice di una morale strettamente utilitaria, la seconda di una condizione psicologica profondamente cristiana.

Proprio per questo Agnese è un personaggio statico, nel senso che, nonostante le vicende che la sconvolgono insieme alla figlia e al suo promesso, non cambia né atteggiamento, né concezione della vita: Agnese punta sempre, col suo solito senso pratico, sulla necessità di giudicare le cose in rapporto alle circostanze e non in astratto.

Ciao, Cristiano


domenica 21 dicembre 2008

Scrittori

Il titolo non si riferisce a noi, che per quanto ci impegniamo e per quanto scrivere ci piaccia non siamo altro che scrittori esordienti :D Bensì ai grandi scrittori, del passato e del presente.
Oltre a discutere di come crescere tecnicamente sperando un giorno di vedere le nostre creazioni negli scaffali di librerie e biblioteche, secondo me sarebbe interessante ed educativo anche parlare di chi, prima di noi, ha lasciato un'impronta. Non sto parlando solo di grandi colossi come Manzoni, Leopardi... Ma anche di scrittori, magari meno conosciuti o recenti, che ci hanno fatto crescere.
Perché sì, per esser dei buoni scrittori bisogna esser degli ottimi lettori.

Perciò via col sondaggione! :) Quali scrittori ammirate, a quali cercate di ispirarvi e, perché no, quali proprio non sopportate?

Baci
Lucre

mercoledì 17 dicembre 2008

Ciao sono Glenda

allora....sono riuscita a iscrivermi,al blog,ma ancora non ho molta dimestichezza,comunque piano piano spero di riuscire a creare anche una mia scheda con la mia presentazione.
per ora volevo solo presentarmi!
spero di riuscire a venire martedì!
ciao Glenda

lunedì 15 dicembre 2008

PER LE PERSONE CHE NON SONO RIUSCITE AD ESSERE PRESENTI ALL'INCONTRO DI MARTEDì 9 DICEMBRE

Martedì 9 dicembre abbiamo preso in considerazione il concetto di IDEA NARRATIVA, un concetto molto semplice ma di estrema rilevanza per ciò che vogliamo scrivere.
A volte scriviamo racconti confusi e non capiamo il perchè, molto spesso il problema e' che non sappiamo realmente ciò che intendiamo scrivere. ( A riguardo rileggete il mio post sul racconto, nell'ultima parte si parla appunto dell' IDEA).
Dato che il racconto e' un insieme di elementi che vanno calibrati per perseguire il fine che ci siamo proposti, se non sappiamo realmente qual e' il nostro obiettivo, capite che l'impresa e' parecchio ardua...Non sottovalutate questa cosa, quindi!
Quando scrivete qualcosa abituatevi ad esprimere l'IDEA che ne e' alla base: se riuscirete ad esprimerla brevemente e con facilita' e vi soddisferà, siete sulla buona strada!
Oltre a questo abbiamo accennato ai personaggi e parlato della complessità della scrittura. Non basta solo il talento e la tecnica, ci vuole un qualcosa di inesprimibile, il mistero che fa' sì che la nostra scrittura possa toccare il cuore di chi legge, oltre alla musicalità delle parole, alla loro unicità.
Alla fine abbiamo letto il racconto di Matilde, di cui magari parleremo nel prossimo incontro.
Un abbraccio a tutti, ciao Floriana:)

mercoledì 10 dicembre 2008

Costruzione dei PERSONAGGI

Come possiamo costruire un personaggio? Le sue fattezze fisiche, il carattere, i piccoli tic e gesti tipici, il passato ed il futuro?

Come sempre, la cosa più facile è osservare la realtà che ci circonda, e di conseguenza spesso i nostri amici, parenti, i ragazzi e ragazze per cui smaniamo diventano protagonisti dei nostri romanzi e racconti. Quindi possiamo sbizzarrirci a mettere il nostro odiato professore di matematica in una rocambolesca avventura amorosa che finirà inevitabilmente male ; oppure noi stessi possiamo finalmente diventare padroni del mondo ed incontrare attori e rock band che ammiriamo. Descriviamo quindi particolari fisici reali, caratteri e piccole manie ossessive di chi ci circonda. Ma attenzione! Non basta buttar giù i tic del nostro migliore amico od il vestito preferito della nostra moglie, poiché non tutte le caratteristiche della realtà possono rivelarsi utili per i fini della storia.

Ovviamente è solo un consiglio, ma ispirarsi a chi ci è vicino è un piccolo aiuto per creare facilmente un personaggio. Se siamo già abbastanza fantasiosi e non abbiamo bisogno di ispirarci alla realtà, attenzione che le difficoltà non sono finite.

Dobbiamo avere una chiara idea di come il/i nostro/i protagonista/i siano fatti fisicamente e caratterialmente (nota bene, ho diviso le due cose!) perché il lettore – pigro e con poca immaginazione - possa bene figurarsi nella mente “con chi ha a che fare”. Ho diviso bene tra fisico e carattere prima per un giusto motivo, ossia la pigrizia che colpisce anche lo scrittore, che spesso usa, come scorciatoia, aggettivi per il carattere accompagnati da caratteri fisici. Un esempio? “Furbi occhi verdi”, “Simpatico sorriso dalle labbra grosse”, “Severo naso appuntito”. Avanti, un paio d’occhi son mai stati furbi? Semmai lo è la persona che li ha ; perciò impariamo bene a dividere caratteristiche fisiche e del carattere.
Non basta descrivere a fondo un personaggio. L’osservazione, certo, è la cosa più importante ed è il primo passo per la creazione di un personaggio ; ma il lettore non vorrà sorbirsi 100 o più pagine di un protagonista che rimane sempre così, no? Quindi i personaggi, nel racconto, devono CRESCERE mano a mano. Si devono scoprire lati del carattere che inizialmente non erano percepibili. Quando i personaggi si trovano davanti ad un avvenimento od un evento diverso dal normale, reagiranno a loro volta cambiando lievemente il loro carattere. E cambiando quel qualcosina in più, il lettore rimarrà paralizzato.

Se creiamo personaggi STEREOTIPATI, ossia il poliziotto buono e quello cattivo, l’adolescente ribelle alla James Dean, la prostituta che alla fine si riscatta ed esce dal giro… Anche se qualcosina cambia in loro, il lettore si annoierà lo stesso ; e, diciamolo, pure a noi frega ben poco di scrivere le solite tre banalità. Oppure, se siete così bravi da creare un personaggio interessante anche dai luoghi comuni, beh, c’è un’ulteriore difficoltà.

Non scrivete frasi esplicite come “Quel giorno Diego era felice del voto universitario” oppure “Quel giorno Diego avrebbe preferito morire piuttosto che andare a fare l’esame all’università”. Sono, nuovamente, frasi banali e noiose, ed oltretutto cose del genere le potrebbero scrivere bambini che frequentano le scuole medie. Cerchiamo invece di entrare nel personaggio, di dare piccole informazioni fisiche e di carattere. Prendendo l’esempio di prima, sentiamo Diego come un ragazzo aitante, sicuro di sé, che cammina per l’affollata università di una città che non è la sua… Non buttatevi subito a dire cosa c’è, invogliate il lettore e fornitegli delle immagini chiare.

Poi, pian piano, i personaggi avranno una vita propria, e non dovrete più badare molto a loro, saranno loro a comandare a bacchetta voi.

Ripeto che queste parole sono ovviamente soltanto un risultato di una mia ricerca.
La creazione di un personaggio è così lunga e complessa (e soprattutto deve esser NATURALE e spontanea) che è difficile riassumere in poche righe le istruzioni. Sono solo alcuni consigli, e sarà sempre un argomento in continua discussione!

Lucre

domenica 30 novembre 2008

INCONTRO MARTEDì 9 DICEMBRE

Martedì 9 dicembre alle ore 17.30-17-40 vi aspetto al prossimo incontro, sempre da Cristiano ovviamente!:)

venerdì 28 novembre 2008

L'INCIPIT E GLI INCIPIT FAMOSI

L’INCIPIT

Trovare l’attacco giusto di una storia e’ fondamentale per catturare l’attenzione del lettore.
Tradizionalmente una storia iniziava con “C’era una volta…”, cui seguiva l’azione, oggi la tendenza e’ invece nell’attaccare in medias res, cioè nel mezzo della situazione o dell’azione.
L’inizio (incipit, che in latino significa “inizia”) e’ un momento fondamentale della narrazione: quanti capolavori rischierebbero oggi di venire scartati perchè le prime pagine si dilungavano in elaborate presentazioni introduttive!

Prendiamo l’incipit di Dante”nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura.” Dante avrebbe potuto iniziare più convenzionalmente con “mi ritrovai per una selva oscura nel mezzo del cammin …“ ma entrare nel mezzo di qualcosa (la preposizione “nel” gia’ di per se’ trascina il “dentro“) sortisce un effetto di immediata immersione nella storia. Inoltre il pronome “nostra”coinvolge il lettore attivo nel cammino del poeta.
Puntare l’attenzione sugli incipit degli scrittori e’ un esercizio molto istruttivo per affinare l’intuito.

Vediamo i diversi modi in cui può prendere avvio un racconto (o romanzo)

DA UN ORIGINALE AUTOPRESENTAZIONE DEL NARRATORE

Chiamatemi Ismaele
Hermann Melville, Moby Dick

O CON UNA PRESENTAZIONE DI SE STESSO COME PERSONAGGIO NEGATIVO

Andare davanti al giudice, dirgli: “Ho commesso un delitto. Quella povera creatura non sarebbe morta se io non l’avessi uccisa. Io Tullio Hermil, io stesso l’ho uccisa”.
Gabriele D’Annunzio, l’Innocente

Il mio vero nome e’ così noto negli archivi o registri di Newgate e dell’Old Bailey, e ci sono ancora in sospeso riguardo la mia condotta personale cose di una tale gravita’ che non si può pretendere che riporti qui il mio nome o la storia della mia famiglia.
Daniel Defoe, Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders

Permettemi, per il momento, di chiamarmi William Wilson, così che la pura pagina che mi sta dinanzi in questo momento non abbia ad essere sporcata dal mio nome vero, un nome che troppo e’ gia’ stato oggetto di scorno, d’orrore, d’abominazione per la mia casata
Edgar Allan Poe, William Wilson

O CON UN ATTACCO CLASSICO DA AUTOBIOGRAFIA

Se finiro’ per essere io l’eroe della mia propria vita, o se questo posto verrà preso da qualcun altro, si vedrà nel corso delle pagine che seguono.
Charles Dickens, David Copperfield

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal
Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal

O CON UN ATTEGGIAMENTO INSOLENTE NEI RIGUARDI DELL’AUTOBIOGRAFIA LETTERARIA TRADIZIONALE

Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’e’ stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non va proprio di parlarne.
Jerome D. Salinger, Il giovane Holden

Avrei potuto benissimo farne a meno, ma non ho saputo resistere alla tentazione di scrivere la storia dei miei primi passi nella vita…D’una cosa, pero’, sono assolutamente convinto, che se anche dovessi campare fino a cent’anni, un’autobiografia non la stenderò più di certo. Bisogna essere troppo sfacciatamente innamorati di se stessi, per parlare, senza vergognarsene, della propria persona.
Fedor Dostoevskij, L’adolescente

O CON L’IO NARRANTE CHE PRESENTA UN ALTRO PERSONAGGIO

Entro’ nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora e’ passato piu’ di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti. Giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche da un albero inaridito.
Fred Uhlman, L’amico ritrovato


Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi
Italo Calvino, Il barone rampante

O CON LA DESCRIZIONE DI UN PERSONAGGIO NATURALE O URBANO CHE SARA’ LO SFONDO PRIMARIO DELLA STORIA

Quel ramo del lago di Como…
Alessandro Manzoni, I promessi sposi

PUO’ AVER INIZIO NEL BEL MEZZO DI UNA CONVERSAZIONE

“Allora, non c’e’ nessuno qui?…BRATH!…Ma che canchero, sono diventati tutti sordi quaggiù…BRATH!”
“Non strillare, ti fa male strillare, Arnold”.
Allessandro Baricco, Castelli di rabbia

O DA UNA FRASE CHE L’IO NARRANTE O UN PERSONAGGIO RIVOLGE A QUALCUNO

“Ha detto che avrebbe ballato con me se le avessi portato delle rose rosse”, grido’ il giovane studente, “ma in tutto il mio giardino non c’e’ una sola rosa rossa!
Oscar Wilde, L’usignolo e la rosa

E’ vero! Sono stato e sono molto nervoso, spaventosamente nervoso; ma perchè volete dire che son pazzo? La malattia aveva acuito i miei sensi, non li aveva distrutti, non li aveva resi ottusi. E, su tutti gli altri, avevo piu’ acuto il senso dell’udito. Ho udito tutte le cose del cielo e della terra; e ho udito molte cose dall’inferno
Edgar Allan Poe, Il cuore rivelatore

O AL LETTORE

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo. Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero.
Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore

PUO’ INIZIARE CON UN RICORDO
Per molto tempo, mi sono coricato presto la sera
Marcel Proust, La strada di Swann

O CON L’EVOCAZIONE DEI CARATTERI DOMINANTI DEL TEMPO STORICO CORRENTE

Il 25 maggio 1796 il generale Bonaparte entro’ in Milano a capo di quella giovane armata che aveva varcato il ponte di Lodi e annunciato al mondo che dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avevano un successore.
Henri Stendhal, La certosa di Parma

O CON UNA RIFLESSIONE FILOSOFICA O PSICOLOGICA

Io sono una persona malata…sono una persona cattiva. Io sono uno che non ha niente di attraente. Credo d’avere una malattia al fegato. Anche se d’altra parte non ci capisco un’acca della mia malattia, e non so cosa precisamente ci sia di malato in me.
Memorie del sottosuolo, Dostoevskij

Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice e’ infelice a modo suo
Lev Tolstoj, Anna Karenina

O CON LA PRESENTAZIONE IMMEDIATA D’UN PERSONAGGIO DA PARTE DELL’AUTORE
Rossella O’ Hara non era una bellezza; ma raramente gli uomini se ne accorgevano, quando, come i gemelli Traleton, subivano il suo fascino
Margaret Mitchell, Via col vento

L’uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo. La sua pelle era scura, le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo.
Mario Vargas Llosa, La guerra della fine del mondo

CON LA PRESENTAZIONE DI UNA SITUAZIONE BANALE E TRANQUILLA, CHE DI Lì A POCO SARA’ INTERROTTA DA EVENTI NEGATIVI

Era una fresca e limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una
George Orwell, 1984

Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che forse esistono soltanto quando si e’ giovani, mio caro lettore
Fedor Dostoevskij, le notti bianche

CON UN’AFFERMAZIONE LAPIDARIA O SCONCERTANTE, DI IMPATTO

Tutti i bambini crescono, meno uno
James M. Barrie, Peter Pan

Abito a Villa Borgese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli e siamo morti.
Henry Miller, Tropico del cancro

Inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino dell’amore non corrisposto
Gabriel Garcia Marquez, L’amore ai tempi del colera

O SPIEGANDO PERCHE’ SI STA NARRANDO QUELLA STORIA

Tutto il materiale di questo libro non derivato dalla mia osservazione diretta e’ stato preso da registrazioni ufficiali o e’ il risultato di colloqui con le persone interessate, e molto spesso di tutta una serie di colloqui che si sono protratti per un tempo considerevole
Truman Capote, A sangue freddo

Se mai la storia delle avventure di un uomo qualunque in questo mondo fu degna di essere pubblicata e, una volta pubblicata di essere ben accolta, colui che l’ha data alle stampe e’ convinto che questa lo sia.
Daniel Defoe, La vita e le avventure di Robinson Crusoe

O COMINCIARE QUANDO L’AZIONE E’ GIA’ AVVIATA IN MEDIAS RES, NEL CUORE DELL’AZIONE

Un giorno, ero gia’ avanti negli anni, in una hall mi e’ venuto incontro un uomo. Si e’ presentato e mi ha detto:”La conosco da sempre”
Marguerite Duras, L’amante

Stavamo nell’aula di studio quando entro’ il preside seguito da un nuovo vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro
Gustave Flaubert, Madame Bovary

Quando Gregor Samsa si sveglio’ una mattina da sogni inquieti, si trovo’ trasformato nel suo letto in un immenso insetto
Franz Kafka, Metamorfosi

Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzo’ alle 5.30 del mattino per andare ad aspettare il bastimento con cui arrivava il vescovo
Gabriel Garcia Marquez, Cronaca di una morte annunciata

Qualcuno doveva aver callunniato Joseph K., poiche’ un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato
Franz Kafka, Il processo

L’ americano porse a Leamas un’altra tazza di caffè e disse:”Perche’ non andate a dormire? Vi telefoniamo se arriva”
John Le Carre’, La spia che venne dal freddo

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio
Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine

Non ho voluto sapere, ma ho saputo che una delle bambine, quando non era più bambina ed era appena tornata dal viaggio di nozze, andò in bagno, si mise davanti allo specchio, si sbottono’ la camicetta, si sfilo’ il reggiseno e si cerco’ il cuore con la canna della pistola di suo padre, il quale si trovava in sala da pranzo in compagnia di parte della famiglia e di tre ospiti
Javier Marias, Un cuore così bianco

IL RACCONTO

Che cos’e’ il racconto? Per Jorge Luis Borges e’ una “sbirciatina nel mistero“, per Erskine Caldwell e’ una “storia inventata con un significato abbastanza interessante da mantenere l’attenzione del lettore e anche abbastanza profondo per esprimere qualcosa sulla natura umana”.
Questa definizione, tuttavia, non riesce a distinguere il racconto dalle altre forme di narrazione con le quali condivide tali caratteristiche.

Prendiamo in considerazione le caratteristiche distintive del racconto:

1) LA BREVITA’

Alla base di un racconto c’e’ un’idea che costituisce l’intero nucleo narrativo da sviluppare con brevità, che non deve essere quindi interrotta da altre vicende incrociate (come avviene nel romanzo), presupponendo in pratica un'unica sequenza narrativa.

Per capire meglio il concetto di unità di azione soffermiamoci sulle tre unità introdotte da Aristotele, ossia le tre regole fondamentali della tragedia, all’epoca del grande filosofo greco la forma narrativa più popolare.

UNITA’ DI LUOGO
Tutto deve svolgersi nello stesso spazio delimitato, senza inutili spostamenti sulla scena teatrale.

UNITA’ DI TEMPO
La trama deve avere un periodo logico di durata, senza salti avanti ed indietro(a quell’epoca non era immaginabile utilizzare il flash-back).

UNITA’ D’AZIONE
La tragedia deve riguardare un unico argomento dal quale non si può deviare con elementi che possano distrarre il pubblico.

Il racconto, ancor più della tragedia greca, e’ lo sviluppo di un’unica situazione contenuta nell’idea di partenza, secondo una linea di azione rapida ed essenziale, limitata ad un solo episodio (o a un numero limitato di episodi).
L’essenzialità non coincide però con la semplicità, l'inconsistenza. Seppur breve un racconto deve svilupparsi in profondità, trasmetterci una pienezza di significato, quel significato “interessante e profondo” per l’appunto. Il racconto in definitiva deve nascere già concepito come tale: come spiego' Edgar Allan Poe e’ la brevità a determinare la struttura: l’autore deve puntare sin da subito sull’effetto che intende creare, costruire, con la massima economia di stile. Nel racconto, infatti, non va tralasciato nulla di essenziale al nucleo della storia, ma vanno tralasciati i dettagli e le descrizioni inutili. L’intera azione deve essere adeguatamente motivata e dotata di un inizio, uno sviluppo e una fine, benché non necessariamente in questo ordine.
E' ancora Allan Poe a scrivere : “un abile artista letterario ha costruito un racconto … combina queste vicende per costituire il suo effetto precostituito. Se proprio la sua prima frase non tende a far emergere quest’effetto, allora ha fallito il suo primo passo. Nell’intera composizione non dovrebbe esservi alcuna parola che non tenda direttamente o indirettamente verso lo specifico disegno prestabilito …” Nella trama di un racconto tutto deve essere funzionale a qualcosa, niente può essere introdotto a caso, l'intento e' infatti di giungere ad un finale che derivi dalle premesse delle pagine precedenti. E' ovvio quindi che l'autore debba inserire all'interno del racconto quelle informazioni necessarie al lettore per proseguire nella vicenda senza dover spiegare come mai una certa situazione ne abbia innescata un'altra.

2)LA COINCISIONE
Occorre aver in mente un semplice nucleo per una storia che potrà esaurirsi nell’arco di poche pagine. Non si potrà mai scrivere un racconto che parta da un’idea (che può provenire da una situazione, un personaggio, un ricordo… ) già strutturata in modo complesso. E’ importante che l’idea possa essere espressa facilmente, in modo che si riesca a verificare sin da subito il grado di potenziale interesse della nostra storia.

giovedì 13 novembre 2008

La nostra avventura

Salve a tutti!...
La nostra avventura e’ iniziata ed io credo che la reciproca scoperta che faremo in questo percorso sia la cosa più importante...
Quando sono entrata nella sala di palazzo Bonacossi, quella moltitudine di persone dritte sulle sedie in religioso silenzio, per il corso di scrittura tenuto dal professor Pazzi, si rivelò per me una visione magnetica come un pendolo da ipnosi......
Così ho distribuito foglietti scritti malamente in cui chiedevo le e-mail per un progetto di incontri letterari...

In seguito, poco prima della conclusione del corso avevo raccolto decine edecine di e-mail: molte persone contattate dicevano di apprezzare l’idea ma di non riuscire a partecipare per mancanza di tempo, altre si dimostravano entusiaste....

E' nato così il nostro gruppo, composto da circa dieci persone ben motivate, un gruppo di certo ancora agli inizi, ma pieno di energie positive e unito da una passione comune: la scrittura.

Poco dopo, l’idea di un blog si e' delineata come un filo sottile in grado di unirci tutti...potremmo chiamarlo ”il palazzo delle idee” (dato che tutto e’ iniziato da palazzo Bonacossi) o “spazio creativo”... cosa ne pensate?

Durante lo scorso incontro,( a cui erano presenti Bea, Cristiano, Federico,Luca, Lucrezia, Matilde, Rosalia, Stefano e me -rigorosamente in ordine alfabetico eh eh!-) abbiamo parlato della necessità di un “collante” tra lepersone, un progetto su cui lavorare, perché ”verba volant, facta manent”.
La proposta di un libro, che sembrava a molti un po’ azzardata, ha lasciatolo spazio all’idea di una raccolta di racconti a tema unico.I temi proposti sono stati:
-i 5 sensi
-il mare
-le fobie/le paure.

Comunque, soprattutto inizialmente, invito a non legarvi al tema a meno che ciò non avvenga spontaneamente...essenziale e’ scrivere, confrontarsi!
Chi non se la sentisse di iniziare scrivendo un racconto potrebbe dedicarsiad un incipit, un idea, un personaggio, una descrizione etc, oppure potrebbedare il suo contributo agli altri.
Ognuno di noi e’ a disposizione di chiunque incontri delle difficoltà, ancheperché tutti prima o poi le incontreremo: la nostra forza e’ proprio lì, nell’avere “menti creative” in ascolto con punti di vista preziosi pereventuali dubbi ed ostacoli.

Vi informo che il prossimo incontro avverrà

martedì 25 novembre ore 17.30
in via Cosme’ Tura n.2

Grazie come sempre alla disponibilità di Cristiano.
Grazie a voi tutti, un abbraccio,Floriana.

venerdì 7 novembre 2008

Incontro di martedì 11 novembre

Carissimi, non vedo l'ora di rivedervi,
e' per quello che ho pensato di fissare ilprossimo incontro del gruppo

martedi 11 novembre ore 17.30-17.45....

Chi ci sara'?
Ho un idea per voi!
Un salutone, Floriana:)

sabato 1 novembre 2008

Primo incontro

Ciao ragazzi!
Buon pomeriggio a tutti!
Volevo fare un piccolo riassunto del nostro incontro anche per le personeche non sono riuscite a venire...

Giovedì alle ore 18:00 ci siamo incontrati davanti al duomo: Cristiano (ilsarto di Panama), Federico, Giovanni, Mario, Stefano ed io. Siamo andati avedere la bottega di Cristiano che gentilmente si e' proposto di farladiventare un possibile luogo di incontro... Poi sono arrivate anche Claudia e Rosalia. All'appello mancavano Bea, Giulia, Luca, Lucrezia e Lucky, che giovedì purtroppo avevano dei problemi.

La cadenza fissata inizialmente per gli incontri e' ogni 2 settimane.Durante l'incontro abbiamo parlato di come impostare il tutto e ogni persona ha espresso le sue aspettative. Ciò che e' emerso e' che ci sono persone (tracui la sottoscritta) intenzionate a partire dando un impostazione piùpratica, esercitandosi sulla tecnica narrativa, altre che invece preferirebbero non dare nessuna "griglia" agli incontri, facendo uscire un confronto libero sulla scrittura. Riflettendo un po', mi sono resa conto che forse non e' importante come si inizia ma cosa si vuole ottenere: sono i nostri obiettivi che sostengono lamotivazione dell'intero gruppo. Penso che se il confronto sarà di qualità edi arricchimento per tutti, la sperimentazione sulla tecnica narrativa saràuna cosa naturale che verrà col tempo. Al di la' di tutto, cio' che e' davvero importante e' il percorso diarricchimento: il nostro e' sicuramente un gruppo sperimentale ma spesso le esperienze migliori derivano dalla sperimentazione.

Mi ha reso molto felice la sincerità che ho riscontrato nelle personepresenti e la loro volonta' di confrontarsi: da ciò possono derivare solocose estremamente positive.
Abbiamo deciso di incontraci giovedì prossimo alle ore 18.30 in Cosme'Turan.2 (la bottega di Cristiano. Dato che il nostro gruppo e' sperimentaleabbiamo deciso di partire anche con luoghi "sperimentali", aspettando diconsolidarci per decidere una postazione fissa.

Spero che le persone che non sono riuscite ad essere presenti possano veniregiovedì prossimo.

P.S: ho pensato di tenere un "diario di bordo" in cui trascrivere ciò dicui parleremo e ciò che faremo...voi cosa ne dite?
Attendo vostre notizie,un salutone a tutti e buon week-end!

Ciao Floriana:)

martedì 21 ottobre 2008

Gruppo Scrittura Creativa

Salve a tutti! Sono Floriana, una vostra collega del corso di scrittura.
Come annunciato, vi contatto per sapere la vostra disponibilità e le vostreimpressioni circa gli incontri aventi a tema la scrittura creativa.
L' idea sarebbe di incontrarsi per discutere riguardo gli elementi fondamentalidella narrativa (personaggi, punto di vista, descrizioni, stile, ritmo etc),ed esercitarsi su di essi per affinare la tecnica.

A turno ognuno (o le persone disponibili a farlo) potrebbe preparare unalezione su tali elementi. (Un pò di anni fa ho frequentato un corso a Roma,ho varie dispense ed esercizi, non avrei problemi a metterle adisposizione).
L' ideale sarebbe di alternare una parte teorica ad una parte pratica doveconfrontare i nostri elaborati.
L' obiettivo non e' essere l' uno piu' bravo dell' altro ma riuscire a capire quando piu' la nostrascrittura diventi incisiva attraverso un sano e sincero confronto.

Io penso che ognuno di noi abbia dentro di se' un tesoro da far crescere edesprimere, non mi piace l' invidia e la competizione, ma apprezzo ilconfronto e l' energia collegata ad esso.Non escludo che ci possano essere anche degli incontri aventi a tema il rapporto cinema-letteratura (come mi e' stato proposto), la poesia etc, mail mio intento principale e' sperimentare la tecnica narrativa. Al limite ci si potrebbe anche dividere in piu' gruppi (gruppo narrativa, gruppocinema etc).Le mie sono proposte, ma sarei molto felice di sentire altre idee e consigliper una migliore organizzazione del tutto.

La cosa piu' importante e' comprendere quante siano le persone davvero intenzionate a sperimentarsi in un simile progetto. All' inizio ci si potrebbe incontrare ogni due settimane un paio di ore, inmodo che tutti abbiano il tempo per fare gli esercizi.
Voi cosa ne dite? Dove ci si potrebbe incontrare? Questo dipende da quanti siamo. Se le persone intenzionate seriamente fossero ad esempio 30, sarebbe bene chiedereuna sala al Comune, non penso sia impossibile.

Per quanto riguarda l' orario ed il giorno, e' ovvio che questo sarebbeinfluenzato dal luogo dell' incontro, ma scrivete pure quando siete davveroimpossibilitati. Cercheremo di trovare una soluzione che vada bene a tutti.

Attendo una vostra risposta di conferma di reale interesse per il progetto.
Grazie mille e ciao a tutti,Floriana.