mercoledì 5 marzo 2014

Lucia Mondella

Lucia Mondella è la protagonista femminile dei Promessi Sposi. Nel romanzo appare come un’immagine di femminilità cristiana: come dice il suo nome, Lucia è colei che illumina, quintessenza popolare della donna angelo, segno di bene e salvezza, ma radicato in un mondo contadino pieno di incombenze materiali, ripetitivo, appartato e pauroso verso la realtà esterna. È l’esaltazione delle virtù cristiane: la fede, la pudicizia, la mansuetudine e la capacità di persuadere attraverso la forza della bontà. L’autore ha una particolare predilezione per lei, tanto che la rende rivelatrice del senso profondo di una vicenda il cui lieto fine esiste solo nell’ambito ristretto di una famiglia devota e santificata dall’amore, mentre il mondo e la storia appaiono in tutta la loro carica irredimibile di male e di disordine, che Lucia inquadra con la semplice fermezza della sua fede. E' un personaggio statico, che mantiene una limpida coerenza in tutte le sue azioni, nonostante sia costretta ad affrontare innumerevoli prove, e ciò la porta a diventare modello di "medietas" in cui traluce la traccia di un sublime che ha nell’interiorità il suo nucleo più profondo. Aspetto esteriore ed aspetto morale vanno di pari passo, o meglio il primo non è che un veicolo per arrivare al secondo. Nessun particolare, anche minimo, è fuori posto: ciascuno aggiunge un elemento rivelatore del suo carattere. Il tratto fondamentale è quello della modestia (la sua è una “modesta bellezza”), che corrisponde al valore dell’umiltà. Si tratta tuttavia di un atteggiamento non arrendevole ma solido e ben meditato. Il carattere è inoltre riservato, ma non chiuso, come dimostra l’antitesi tra il corrugamento dei “lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca si apriva in un sorriso”. Le prime parole di Lucia sono pronunciate solo nel terzo capitolo, quando Renzo narra ad Agnese delle minacce di Don Rodrigo a Don Abbondio. Lei era l’unica a sapere del bieco interesse del signorotto nei suoi confronti: ne aveva parlato solo a Padre Cristoforo in confessione, ma adesso rivela la verità anche alla madre e al fidanzato, provando a mitigare le reazioni di Renzo e mostrando la sua assennatezza. La nobile morale della ragazza si palesa in numerosi eventi: l’elemosina a fra Galdino (cap. III); il sollievo di fronte alla promessa di evitare ogni decisione avventata fatta da Renzo a Padre Cristoforo (cap. V); l’accettare la proposta del “matrimonio a sorpresa” solo per sviare l’ira di Renzo contro Don Rodrigo (cap. VIII). Lucia è la protagonista dell’Addio ai monti, in cui il narratore rivela i suoi pensieri mentre attraversa sulla barca il lago di Como per recarsi a Pescarenico: a far da padrone è la morsa del dolore provocato dalle ingiustizie, che la porta a riflettere sulla triste sorte di coloro che devono fuggire a causa della violenza altrui. Nel capitolo IX, Lucia, giunge al convento di Monza, luogo in cui la purezza della giovane viene contrapposta all’animo arido e disincantato di Gertrude: ciò è reso evidente dal rossore pudico della ragazza e da quello manifestato dalla monaca, a seguito del rimprovero del padre guardiano per la sua curiosità morbosa riguardo le vicende di Lucia. Nonostante i problemi e le difficoltà che deve affrontare, Lucia non perde mai la sua fede e si rifugia nella preghiera, arrivando anche a far voto di castità, dopo il rapimento da parte dell'Innominato.