domenica 30 novembre 2008

INCONTRO MARTEDì 9 DICEMBRE

Martedì 9 dicembre alle ore 17.30-17-40 vi aspetto al prossimo incontro, sempre da Cristiano ovviamente!:)

venerdì 28 novembre 2008

L'INCIPIT E GLI INCIPIT FAMOSI

L’INCIPIT

Trovare l’attacco giusto di una storia e’ fondamentale per catturare l’attenzione del lettore.
Tradizionalmente una storia iniziava con “C’era una volta…”, cui seguiva l’azione, oggi la tendenza e’ invece nell’attaccare in medias res, cioè nel mezzo della situazione o dell’azione.
L’inizio (incipit, che in latino significa “inizia”) e’ un momento fondamentale della narrazione: quanti capolavori rischierebbero oggi di venire scartati perchè le prime pagine si dilungavano in elaborate presentazioni introduttive!

Prendiamo l’incipit di Dante”nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura.” Dante avrebbe potuto iniziare più convenzionalmente con “mi ritrovai per una selva oscura nel mezzo del cammin …“ ma entrare nel mezzo di qualcosa (la preposizione “nel” gia’ di per se’ trascina il “dentro“) sortisce un effetto di immediata immersione nella storia. Inoltre il pronome “nostra”coinvolge il lettore attivo nel cammino del poeta.
Puntare l’attenzione sugli incipit degli scrittori e’ un esercizio molto istruttivo per affinare l’intuito.

Vediamo i diversi modi in cui può prendere avvio un racconto (o romanzo)

DA UN ORIGINALE AUTOPRESENTAZIONE DEL NARRATORE

Chiamatemi Ismaele
Hermann Melville, Moby Dick

O CON UNA PRESENTAZIONE DI SE STESSO COME PERSONAGGIO NEGATIVO

Andare davanti al giudice, dirgli: “Ho commesso un delitto. Quella povera creatura non sarebbe morta se io non l’avessi uccisa. Io Tullio Hermil, io stesso l’ho uccisa”.
Gabriele D’Annunzio, l’Innocente

Il mio vero nome e’ così noto negli archivi o registri di Newgate e dell’Old Bailey, e ci sono ancora in sospeso riguardo la mia condotta personale cose di una tale gravita’ che non si può pretendere che riporti qui il mio nome o la storia della mia famiglia.
Daniel Defoe, Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders

Permettemi, per il momento, di chiamarmi William Wilson, così che la pura pagina che mi sta dinanzi in questo momento non abbia ad essere sporcata dal mio nome vero, un nome che troppo e’ gia’ stato oggetto di scorno, d’orrore, d’abominazione per la mia casata
Edgar Allan Poe, William Wilson

O CON UN ATTACCO CLASSICO DA AUTOBIOGRAFIA

Se finiro’ per essere io l’eroe della mia propria vita, o se questo posto verrà preso da qualcun altro, si vedrà nel corso delle pagine che seguono.
Charles Dickens, David Copperfield

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal
Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal

O CON UN ATTEGGIAMENTO INSOLENTE NEI RIGUARDI DELL’AUTOBIOGRAFIA LETTERARIA TRADIZIONALE

Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’e’ stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non va proprio di parlarne.
Jerome D. Salinger, Il giovane Holden

Avrei potuto benissimo farne a meno, ma non ho saputo resistere alla tentazione di scrivere la storia dei miei primi passi nella vita…D’una cosa, pero’, sono assolutamente convinto, che se anche dovessi campare fino a cent’anni, un’autobiografia non la stenderò più di certo. Bisogna essere troppo sfacciatamente innamorati di se stessi, per parlare, senza vergognarsene, della propria persona.
Fedor Dostoevskij, L’adolescente

O CON L’IO NARRANTE CHE PRESENTA UN ALTRO PERSONAGGIO

Entro’ nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora e’ passato piu’ di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti. Giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche da un albero inaridito.
Fred Uhlman, L’amico ritrovato


Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi
Italo Calvino, Il barone rampante

O CON LA DESCRIZIONE DI UN PERSONAGGIO NATURALE O URBANO CHE SARA’ LO SFONDO PRIMARIO DELLA STORIA

Quel ramo del lago di Como…
Alessandro Manzoni, I promessi sposi

PUO’ AVER INIZIO NEL BEL MEZZO DI UNA CONVERSAZIONE

“Allora, non c’e’ nessuno qui?…BRATH!…Ma che canchero, sono diventati tutti sordi quaggiù…BRATH!”
“Non strillare, ti fa male strillare, Arnold”.
Allessandro Baricco, Castelli di rabbia

O DA UNA FRASE CHE L’IO NARRANTE O UN PERSONAGGIO RIVOLGE A QUALCUNO

“Ha detto che avrebbe ballato con me se le avessi portato delle rose rosse”, grido’ il giovane studente, “ma in tutto il mio giardino non c’e’ una sola rosa rossa!
Oscar Wilde, L’usignolo e la rosa

E’ vero! Sono stato e sono molto nervoso, spaventosamente nervoso; ma perchè volete dire che son pazzo? La malattia aveva acuito i miei sensi, non li aveva distrutti, non li aveva resi ottusi. E, su tutti gli altri, avevo piu’ acuto il senso dell’udito. Ho udito tutte le cose del cielo e della terra; e ho udito molte cose dall’inferno
Edgar Allan Poe, Il cuore rivelatore

O AL LETTORE

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo. Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero.
Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore

PUO’ INIZIARE CON UN RICORDO
Per molto tempo, mi sono coricato presto la sera
Marcel Proust, La strada di Swann

O CON L’EVOCAZIONE DEI CARATTERI DOMINANTI DEL TEMPO STORICO CORRENTE

Il 25 maggio 1796 il generale Bonaparte entro’ in Milano a capo di quella giovane armata che aveva varcato il ponte di Lodi e annunciato al mondo che dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avevano un successore.
Henri Stendhal, La certosa di Parma

O CON UNA RIFLESSIONE FILOSOFICA O PSICOLOGICA

Io sono una persona malata…sono una persona cattiva. Io sono uno che non ha niente di attraente. Credo d’avere una malattia al fegato. Anche se d’altra parte non ci capisco un’acca della mia malattia, e non so cosa precisamente ci sia di malato in me.
Memorie del sottosuolo, Dostoevskij

Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice e’ infelice a modo suo
Lev Tolstoj, Anna Karenina

O CON LA PRESENTAZIONE IMMEDIATA D’UN PERSONAGGIO DA PARTE DELL’AUTORE
Rossella O’ Hara non era una bellezza; ma raramente gli uomini se ne accorgevano, quando, come i gemelli Traleton, subivano il suo fascino
Margaret Mitchell, Via col vento

L’uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo. La sua pelle era scura, le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo.
Mario Vargas Llosa, La guerra della fine del mondo

CON LA PRESENTAZIONE DI UNA SITUAZIONE BANALE E TRANQUILLA, CHE DI Lì A POCO SARA’ INTERROTTA DA EVENTI NEGATIVI

Era una fresca e limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una
George Orwell, 1984

Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che forse esistono soltanto quando si e’ giovani, mio caro lettore
Fedor Dostoevskij, le notti bianche

CON UN’AFFERMAZIONE LAPIDARIA O SCONCERTANTE, DI IMPATTO

Tutti i bambini crescono, meno uno
James M. Barrie, Peter Pan

Abito a Villa Borgese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli e siamo morti.
Henry Miller, Tropico del cancro

Inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino dell’amore non corrisposto
Gabriel Garcia Marquez, L’amore ai tempi del colera

O SPIEGANDO PERCHE’ SI STA NARRANDO QUELLA STORIA

Tutto il materiale di questo libro non derivato dalla mia osservazione diretta e’ stato preso da registrazioni ufficiali o e’ il risultato di colloqui con le persone interessate, e molto spesso di tutta una serie di colloqui che si sono protratti per un tempo considerevole
Truman Capote, A sangue freddo

Se mai la storia delle avventure di un uomo qualunque in questo mondo fu degna di essere pubblicata e, una volta pubblicata di essere ben accolta, colui che l’ha data alle stampe e’ convinto che questa lo sia.
Daniel Defoe, La vita e le avventure di Robinson Crusoe

O COMINCIARE QUANDO L’AZIONE E’ GIA’ AVVIATA IN MEDIAS RES, NEL CUORE DELL’AZIONE

Un giorno, ero gia’ avanti negli anni, in una hall mi e’ venuto incontro un uomo. Si e’ presentato e mi ha detto:”La conosco da sempre”
Marguerite Duras, L’amante

Stavamo nell’aula di studio quando entro’ il preside seguito da un nuovo vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro
Gustave Flaubert, Madame Bovary

Quando Gregor Samsa si sveglio’ una mattina da sogni inquieti, si trovo’ trasformato nel suo letto in un immenso insetto
Franz Kafka, Metamorfosi

Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzo’ alle 5.30 del mattino per andare ad aspettare il bastimento con cui arrivava il vescovo
Gabriel Garcia Marquez, Cronaca di una morte annunciata

Qualcuno doveva aver callunniato Joseph K., poiche’ un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato
Franz Kafka, Il processo

L’ americano porse a Leamas un’altra tazza di caffè e disse:”Perche’ non andate a dormire? Vi telefoniamo se arriva”
John Le Carre’, La spia che venne dal freddo

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio
Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine

Non ho voluto sapere, ma ho saputo che una delle bambine, quando non era più bambina ed era appena tornata dal viaggio di nozze, andò in bagno, si mise davanti allo specchio, si sbottono’ la camicetta, si sfilo’ il reggiseno e si cerco’ il cuore con la canna della pistola di suo padre, il quale si trovava in sala da pranzo in compagnia di parte della famiglia e di tre ospiti
Javier Marias, Un cuore così bianco

IL RACCONTO

Che cos’e’ il racconto? Per Jorge Luis Borges e’ una “sbirciatina nel mistero“, per Erskine Caldwell e’ una “storia inventata con un significato abbastanza interessante da mantenere l’attenzione del lettore e anche abbastanza profondo per esprimere qualcosa sulla natura umana”.
Questa definizione, tuttavia, non riesce a distinguere il racconto dalle altre forme di narrazione con le quali condivide tali caratteristiche.

Prendiamo in considerazione le caratteristiche distintive del racconto:

1) LA BREVITA’

Alla base di un racconto c’e’ un’idea che costituisce l’intero nucleo narrativo da sviluppare con brevità, che non deve essere quindi interrotta da altre vicende incrociate (come avviene nel romanzo), presupponendo in pratica un'unica sequenza narrativa.

Per capire meglio il concetto di unità di azione soffermiamoci sulle tre unità introdotte da Aristotele, ossia le tre regole fondamentali della tragedia, all’epoca del grande filosofo greco la forma narrativa più popolare.

UNITA’ DI LUOGO
Tutto deve svolgersi nello stesso spazio delimitato, senza inutili spostamenti sulla scena teatrale.

UNITA’ DI TEMPO
La trama deve avere un periodo logico di durata, senza salti avanti ed indietro(a quell’epoca non era immaginabile utilizzare il flash-back).

UNITA’ D’AZIONE
La tragedia deve riguardare un unico argomento dal quale non si può deviare con elementi che possano distrarre il pubblico.

Il racconto, ancor più della tragedia greca, e’ lo sviluppo di un’unica situazione contenuta nell’idea di partenza, secondo una linea di azione rapida ed essenziale, limitata ad un solo episodio (o a un numero limitato di episodi).
L’essenzialità non coincide però con la semplicità, l'inconsistenza. Seppur breve un racconto deve svilupparsi in profondità, trasmetterci una pienezza di significato, quel significato “interessante e profondo” per l’appunto. Il racconto in definitiva deve nascere già concepito come tale: come spiego' Edgar Allan Poe e’ la brevità a determinare la struttura: l’autore deve puntare sin da subito sull’effetto che intende creare, costruire, con la massima economia di stile. Nel racconto, infatti, non va tralasciato nulla di essenziale al nucleo della storia, ma vanno tralasciati i dettagli e le descrizioni inutili. L’intera azione deve essere adeguatamente motivata e dotata di un inizio, uno sviluppo e una fine, benché non necessariamente in questo ordine.
E' ancora Allan Poe a scrivere : “un abile artista letterario ha costruito un racconto … combina queste vicende per costituire il suo effetto precostituito. Se proprio la sua prima frase non tende a far emergere quest’effetto, allora ha fallito il suo primo passo. Nell’intera composizione non dovrebbe esservi alcuna parola che non tenda direttamente o indirettamente verso lo specifico disegno prestabilito …” Nella trama di un racconto tutto deve essere funzionale a qualcosa, niente può essere introdotto a caso, l'intento e' infatti di giungere ad un finale che derivi dalle premesse delle pagine precedenti. E' ovvio quindi che l'autore debba inserire all'interno del racconto quelle informazioni necessarie al lettore per proseguire nella vicenda senza dover spiegare come mai una certa situazione ne abbia innescata un'altra.

2)LA COINCISIONE
Occorre aver in mente un semplice nucleo per una storia che potrà esaurirsi nell’arco di poche pagine. Non si potrà mai scrivere un racconto che parta da un’idea (che può provenire da una situazione, un personaggio, un ricordo… ) già strutturata in modo complesso. E’ importante che l’idea possa essere espressa facilmente, in modo che si riesca a verificare sin da subito il grado di potenziale interesse della nostra storia.

giovedì 13 novembre 2008

La nostra avventura

Salve a tutti!...
La nostra avventura e’ iniziata ed io credo che la reciproca scoperta che faremo in questo percorso sia la cosa più importante...
Quando sono entrata nella sala di palazzo Bonacossi, quella moltitudine di persone dritte sulle sedie in religioso silenzio, per il corso di scrittura tenuto dal professor Pazzi, si rivelò per me una visione magnetica come un pendolo da ipnosi......
Così ho distribuito foglietti scritti malamente in cui chiedevo le e-mail per un progetto di incontri letterari...

In seguito, poco prima della conclusione del corso avevo raccolto decine edecine di e-mail: molte persone contattate dicevano di apprezzare l’idea ma di non riuscire a partecipare per mancanza di tempo, altre si dimostravano entusiaste....

E' nato così il nostro gruppo, composto da circa dieci persone ben motivate, un gruppo di certo ancora agli inizi, ma pieno di energie positive e unito da una passione comune: la scrittura.

Poco dopo, l’idea di un blog si e' delineata come un filo sottile in grado di unirci tutti...potremmo chiamarlo ”il palazzo delle idee” (dato che tutto e’ iniziato da palazzo Bonacossi) o “spazio creativo”... cosa ne pensate?

Durante lo scorso incontro,( a cui erano presenti Bea, Cristiano, Federico,Luca, Lucrezia, Matilde, Rosalia, Stefano e me -rigorosamente in ordine alfabetico eh eh!-) abbiamo parlato della necessità di un “collante” tra lepersone, un progetto su cui lavorare, perché ”verba volant, facta manent”.
La proposta di un libro, che sembrava a molti un po’ azzardata, ha lasciatolo spazio all’idea di una raccolta di racconti a tema unico.I temi proposti sono stati:
-i 5 sensi
-il mare
-le fobie/le paure.

Comunque, soprattutto inizialmente, invito a non legarvi al tema a meno che ciò non avvenga spontaneamente...essenziale e’ scrivere, confrontarsi!
Chi non se la sentisse di iniziare scrivendo un racconto potrebbe dedicarsiad un incipit, un idea, un personaggio, una descrizione etc, oppure potrebbedare il suo contributo agli altri.
Ognuno di noi e’ a disposizione di chiunque incontri delle difficoltà, ancheperché tutti prima o poi le incontreremo: la nostra forza e’ proprio lì, nell’avere “menti creative” in ascolto con punti di vista preziosi pereventuali dubbi ed ostacoli.

Vi informo che il prossimo incontro avverrà

martedì 25 novembre ore 17.30
in via Cosme’ Tura n.2

Grazie come sempre alla disponibilità di Cristiano.
Grazie a voi tutti, un abbraccio,Floriana.

venerdì 7 novembre 2008

Incontro di martedì 11 novembre

Carissimi, non vedo l'ora di rivedervi,
e' per quello che ho pensato di fissare ilprossimo incontro del gruppo

martedi 11 novembre ore 17.30-17.45....

Chi ci sara'?
Ho un idea per voi!
Un salutone, Floriana:)

sabato 1 novembre 2008

Primo incontro

Ciao ragazzi!
Buon pomeriggio a tutti!
Volevo fare un piccolo riassunto del nostro incontro anche per le personeche non sono riuscite a venire...

Giovedì alle ore 18:00 ci siamo incontrati davanti al duomo: Cristiano (ilsarto di Panama), Federico, Giovanni, Mario, Stefano ed io. Siamo andati avedere la bottega di Cristiano che gentilmente si e' proposto di farladiventare un possibile luogo di incontro... Poi sono arrivate anche Claudia e Rosalia. All'appello mancavano Bea, Giulia, Luca, Lucrezia e Lucky, che giovedì purtroppo avevano dei problemi.

La cadenza fissata inizialmente per gli incontri e' ogni 2 settimane.Durante l'incontro abbiamo parlato di come impostare il tutto e ogni persona ha espresso le sue aspettative. Ciò che e' emerso e' che ci sono persone (tracui la sottoscritta) intenzionate a partire dando un impostazione piùpratica, esercitandosi sulla tecnica narrativa, altre che invece preferirebbero non dare nessuna "griglia" agli incontri, facendo uscire un confronto libero sulla scrittura. Riflettendo un po', mi sono resa conto che forse non e' importante come si inizia ma cosa si vuole ottenere: sono i nostri obiettivi che sostengono lamotivazione dell'intero gruppo. Penso che se il confronto sarà di qualità edi arricchimento per tutti, la sperimentazione sulla tecnica narrativa saràuna cosa naturale che verrà col tempo. Al di la' di tutto, cio' che e' davvero importante e' il percorso diarricchimento: il nostro e' sicuramente un gruppo sperimentale ma spesso le esperienze migliori derivano dalla sperimentazione.

Mi ha reso molto felice la sincerità che ho riscontrato nelle personepresenti e la loro volonta' di confrontarsi: da ciò possono derivare solocose estremamente positive.
Abbiamo deciso di incontraci giovedì prossimo alle ore 18.30 in Cosme'Turan.2 (la bottega di Cristiano. Dato che il nostro gruppo e' sperimentaleabbiamo deciso di partire anche con luoghi "sperimentali", aspettando diconsolidarci per decidere una postazione fissa.

Spero che le persone che non sono riuscite ad essere presenti possano veniregiovedì prossimo.

P.S: ho pensato di tenere un "diario di bordo" in cui trascrivere ciò dicui parleremo e ciò che faremo...voi cosa ne dite?
Attendo vostre notizie,un salutone a tutti e buon week-end!

Ciao Floriana:)